Villa unifamiliare
2018- in costruzione
Il progetto trova ispirazione dalla tipica abitazione della Partecipanza agraria emiliana e dalla sua qualità di combinare sostenibilità economica, sociale e ambientale. Partecipanza è un termine affascinante in quanto nel sostantivizzare il verbo partecipare, identifica un’azione collettiva, diversamente dalle singole azioni separate del partecipante e partecipe. La sfida progettuale diventa quindi, immaginare nuove possibili partecipanze tra luoghi, utenti, attività e tempi.
L’organizzazione degli spazi della casa avviene lungo l’asse longitudinale. Una reinterpretazione del sistema ad “enfilade” permette agli utenti di essere presenti, anche solo con lo sguardo, alle attività che si svolgono in luoghi diversi della casa, allo stesso tempo è la conformazione degli spazi a garantire la riservatezza; il movimento è sempre costretto su giaciture tangenti gli ambienti in modo tale che qualsiasi attività si compia lontano dall’asse principale risulti nascosta. La progettazione distributiva del primo piano è composta da passerelle trasparenti in lamiera forata che collegano piattaforme chiuse. L’intero sistema si affaccia sul soggiorno e sull’atrio d’ingresso determinando nuovi e inattesi punti di vista. All’estremo opposto una scala a sviluppo circolare conduce al sottotetto, la sua posizione filtra l’accesso alla zona notte. La presenza di una biblioteca diffusa lungo tutti i percorsi invita alla sosta, definendo ruoli e funzioni alternativi per questi spazi. In questo modo, il sistema di collegamento, spesso considerato per il solo movimento individuale, è ripensato come elemento partecipante alle attività sociali della casa ed al contrario, gli ambienti giorno, adibiti a funzioni sociali e statiche, sono partecipi delle dinamiche distributive interne.
Questo lavoro di combinazioni fra opposti concorre a proporre nuovi scenari partecipati di vita quotidiana nella casa. Le ampie aperture vetrate rielaborano la soglia tra esterno ed interno determinando una nuova complementarietà tra opposti. Gli spazi interni a doppia e a tripla altezza mettono in crisi i margini delle stanze conformando chiari ambienti ma dai limiti incerti. L’autenticità del muro a ricorsi in mattoni, la chiarezza della parete bianca intonacata e infine l’essenzialità del ferro delle passerelle, si combinano insieme valorizzandone la diversità, così come l’apparente discordia tra il classico profilo del tetto a falde asimmetriche delle case di partecipanza e la disposizione di tre volumi dalle forme libere nel percorso d’ingresso.
Il progetto valorizza il concetto di sostenibilità, non limitandolo alle sole prestazioni tecniche o a particolari soluzioni tecnologiche, ma come nuova sintonia di tutti gli elementi coinvolti; persone, azioni e spazi vengono combinati liberamente per realizzare i bisogni e le aspirazioni della committenza.
Cliente: Privato
Luogo: : San Giovanni in Persiceto, Bologna
Tipologia: Architettura
Anno: 2018 - in costruzione
Progetto: LAB71 architetti
Concept and Leader: Massimiliano Gotti Porcinari
Team: Filippo Seganti, Ilaria Perroni, Enrico Moncada, Maria Rita Santoro
Visualizer: : Edoardo Fabbroni
Strutture: Studio Tecnico Emme